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Lupi in Lombardia: la Comunità Montana del Triangolo Lariano ha presentato un progetto per il monitoraggio

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29 Mag

Lorena Miele (vicepresidente Cia Lombardia): “È ora di ascoltare chi lavora sul territorio e dare loro strumenti per difendersi, prima che la situazione diventi insostenibile”

Canzo (CO), 29 maggio 2025 – Martedì 27 maggio, nella sede della Comunità Montana del Triangolo Lariano a Canzo, si è svolto un incontro con gli agricoltori del territorio per affrontare il crescente problema della presenza del lupo nell’area montana. La serata ha segnato l’avvio ufficiale di un progetto di studio e monitoraggio promosso dalla Comunità Montana e affidato alla tecnico-faunistica Claudia Facchini, con l’obiettivo di tutelare concretamente gli allevatori e le loro attività.

Lupi in Lombardia

Il progetto – finanziato per due anni – si propone di raccogliere dati certi e verificabili sulla presenza del lupo nel Triangolo Lariano, allo scopo di comprendere le dinamiche territoriali e fornire informazioni utili agli allevatori per difendersi. La pericolosità del lupo per gli allevamenti è ormai evidente, con attacchi sempre più frequenti e difficili da prevenire. La presenza stabile di branchi, se non gestita, rappresenta una minaccia non solo per la zootecnia locale ma, in alcuni casi, anche per la sicurezza delle persone.

La dott.ssa Facchini ha spiegato che il progetto prevede l’installazione di 15 fototrappole per il monitoraggio costante, visite dirette alle aziende per suggerimenti personalizzati in base alla tipologia di allevamento, e la costruzione di una rete di collaborazione con gli agricoltori. Sono inoltre previste attività più complesse, come il tentativo di applicazione di collari GPS e l’analisi notturna degli ululati, utile a determinare la composizione dei branchi, che si stima siano attualmente composti da 3-4 individui.

«Accogliamo con favore questo progetto: è fondamentale partire dalla conoscenza. Solo attraverso uno studio scientifico e dati oggettivi potremo fornire a Regione Lombardia uno strumento solido per intervenire, anche valutando futuri piani di contenimento.” Dichiara Lorena Miele, vicepresidente di Cia Lombardia, presente all’incontro.  “Il lupo è una specie in espansione e rappresenta una minaccia concreta per gli allevatori. È ora di ascoltare chi lavora sul territorio e dare loro strumenti per difendersi, prima che la situazione diventi insostenibile».

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