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Commercio: Cia, consumi ancora in stallo nel 2016. Anche gli alimentari “zoppicano”

lunedì, 27 Febbraio 2017 11:41

La Confederazione sui dati diffusi dall’Istat sulle vendite al dettaglio: “Le famiglie continuano a ridurre gli acquisti, compresi quelli per la tavola come carne, pesce, frutta”.

Roma, 23 feb – Il commercio al dettaglio resta quasi fermo nel 2016, con il valore delle vendite praticamente stabile (+0,1%) rispetto all’anno scorso, segno evidente che gli italiani continuano a tagliare ogni tipo di spesa, anche quella alimentare. Non basta il segno più dei discount (+2%) a riportare in alto i consumi per la tavola: gli acquisti di cibo restano in territorio negativo sia nei piccoli negozi di quartiere (-1%) che negli ipermercati (-0,5%), mentre “resistono” nei supermercati (+0,2%). Così la Cia-Agricoltori Italiani sui dati diffusi oggi dall’Istat.
D’altra parte, soltanto nell’ultimo anno oltre 16 milioni di cittadini hanno ridotto gli acquisti di carne; più di 10 milioni quelli di pesce e 3,5 milioni quelli di ortofrutta (ricorda la Cia). Ma non ci si può più permettere questa fase di stallo, bisogna sostenere le famiglie e far ripartire i consumi domestici, altrimenti l’Italia continuerà a faticare a immettersi sula strada della crescita.

Inflazione: segno meno per il carrello alimentare, ma sui campi resta la situazione più critica

venerdì, 01 Aprile 2016 10:02

Inflazione: segno meno per il carrello alimentare, ma sui campi resta la situazione più criticaL’Istat ha diffuso i dati provvisori sui prezzi al consumo per il mese di marzo, dati che dimostrano che la situazione economica per gli agricoltori è sempre più preoccupante.

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Prezzi alimenti: riequilibrare i rapporti di filiera

giovedì, 25 Febbraio 2016 14:30

La Cia commenta i dati diffusi oggi dall’Istat: “Le quotazioni sui campi spesso non coprono neppure i costi di produzione e crescono le difficoltà del settore primario. E’ necessario riconoscere il ruolo centrale della componente agricola e trasferirle le variazioni positive che si registrano al consumo”.

A gennaio il carrello della spesa alimentare diminuisce dello 0,2% congiunturale mentre, su base annua, si allinea all’andamento generale dell’inflazione (+0,4%), per effetto soprattutto del calo dei prezzi dei prodotti non trasformati che, rispetto al mese di dicembre, cedono mezzo punto percentuale e a livello tendenziale subiscono un brusco rallentamento della crescita (+0,6% da +2,3%). In particolare, a influenzare la dinamica, sono stati i listini alla vendita degli ortaggi che hanno mostrato un andamento decrescente sia nell’ultimo mese (-2%) sia rispetto al mese di gennaio 2015 (-2,7%). È quanto emerge da un’analisi dell’Ufficio Studi della Cia-Agricoltori Italiani sulla base delle ultime rilevazioni sui prezzi al consumo diffuse oggi dall’Istat.

“Nonostante su base mensile siano diminuiti (ha commentato il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino) in chiave tendenziale i prezzi al consumo dei beni alimentari continuano a salire, mentre quelli all’origine corrisposti agli agricoltori hanno perso solo a dicembre il 2,5% e spesso non coprono più nemmeno i costi di produzione. La situazione di difficoltà che sta interessando il settore primario è ormai sempre più diffusa, tanto da essere stata certificata anche dall’Europa durante l’ultimo Consiglio Ue dei ministri dell’Agricoltura”.

Ecco perché “è necessario procedere al riequilibrio dei rapporti di filiera (ha evidenziato Scanavino) al fine di riconoscere il ruolo centrale della componente agricola e di trasferire su di questa le variazioni positive che si registrano nella fase al consumo”.

 

 

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